Il Buscopan è un miorilassante dei sistemi gastroenterico e urinario: il suo principio attivo, la scopolamina (che, a rigore, è un alcaloide semisintetico della belladonna), aiuta ad attenuare il gonfiore e il dolore da spasmi, per questo è il farmaco più usato nel caso di dolori addominali crampiformi, spasmi vescicali, coliche renali e disturbi legati a sindrome del colon irritabile o malattie diverticolari.

Tutto quello che c’è da sapere sul Buscopan

Per assumere il Buscopan non serve prescrizione medica dal momento che si tratta di un farmaco di automedicazione, anche se soprattutto per assunzioni prolungate nel tempo o nel caso in cui il sollievo non sia immediato è sempre meglio affidarsi al controllo medico. In più è un farmaco che può essere usato anche nei bambini, se al di sopra dei sei anni e su stretto consiglio pediatrico in questo caso. L’assunzione può avvenire in diversi modi: per via rettale, per via intramuscolare o endovenosa, anche se la soluzione più comoda e di gran lunga preferita è quella per via orale dal momento che sono disponibili in farmacie compresse e altre formulazioni simili. A proposito di commercializzazione, poi, da qualche tempo è possibile acquistare anche il Buscopan Compositum, con l’aggiunta di paracetamolo che ne amplifica le proprietà antidolorifiche.

Come sempre quando si parla di farmaci, ci sono delle controindicazioni e degli effetti collaterali a cui prestare attenzione. Innanzitutto, l’assunzione di Buscopan dovrebbe essere evitata, oltre che nei casi di allergia o ipersensibilità al principio attivo, in quelli di astenia grave, stenosi pilorica, ipertrofia prostatica, esofagite e reflusso, eccetera. Particolare attenzione, poi, deve essere fatta durante l’allattamento: l’assunzione di scopolamina è sconsigliata, se non sotto stretta osservazione medica. Attenersi alla posologia e alle dosi consigliate nel foglietto illustrativo, comunque, è il solo modo per assicurarsi che l’assunzione di Buscopan avvenga nel modo più corretto.

Vale la pena, infine, accennare a due usi sui generis del farmaco: in gravidanza, nel caso di minacce di aborto e per ridurre il rischio di parto pre-termine e nei malati terminali per migliorare il rantolo agonico. In questi casi, ovviamente, è indispensabile il controllo medico.